Evidenziavamo, nell’ultimo Rapporto di previsione, come la ripresa italiana andasse finalmente manifestandosi, ma come ciò avvenisse in presenza di un ormai conclamato indebolimento del quadro internazionale. Un fatto che, inevitabilmente, limitava i risultati di crescita a cui il nostro sistema economico poteva aspirare. Gli andamenti più recenti confermano la sfavorevole situazione del contesto esterno, tanto che nella prima parte del 2016 il commercio mondiale ha ripiegato su variazioni negative, con un indice sceso di 1,6 punti e di quasi 2,5 punti se riferito alle sole esportazioni dei paesi industrializzati. Come conseguenza, nel dato di contabilità nazionale le vendite all’estero dell’Italia sono diminuite dello 0,4 per cento nel primo trimestre dell’anno, a fronte dell’incremento di oltre il 5 per cento conseguito nello stesso periodo del 2015. Se questi elementi di debolezza internazionale erano già scontati nella nostra previsione, altri fattori, di natura prettamente europea, si sono però aggiunti nel rendere ancora più fragili le prospettive di rafforzamento dell’economia italiana. Brexit e volatilità dei listini bancari incidono infatti direttamente su aspettative delle imprese e fiducia dei consumatori.