Rapporto Banche 1/2016

Dall’inizio dell’anno, l’indice di borsa che misura le quotazioni delle principali banche italiane è diminuito di quasi il 57 per cento. Per oltre la metà, questa perdita si è concentrata nel periodo, pur breve, intercorso fra il referendum sulla Brexit e il momento in cui si scrive. Veri e propri tracolli azionari sono stati registrati da alcuni Istituti, fra i quali MPS (-75 per cento da inizio anno e -50 per cento dopo Brexit), ma anche Carige, Banco popolare e la stessa Unicredit, quest’ultima con una flessione complessiva appena inferiore al 70 per cento. D’altronde, anche una banca comunemente considerata solida come Intesa ha lasciato sul terreno quasi il 50 per cento del suo valore, con una caduta post- Brexit del 33 per cento. Tornando su MPS, la discesa dei corsi azionari ha fatto calare la capitalizzazione della banca sotto la soglia del miliardo di euro, il che significa che sono stati interamente bruciati i due recenti aumenti di capitale, che avevano portato nella casse dell’Istituto 8 miliardi di nuove risorse.

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