Timidi segnali di risveglio (credito)

I dati di gennaio 2015 confermano, al netto di alcuni salti statistici, il lento miglioramento nella dinamica delle più importanti variabili bancarie.
Gli impieghi alle famiglie si avvicinano all’espansione, i tassi di interesse rimangono su livelli eccezionalmente bassi, le sofferenze alle imprese confermano il rallentamento.
Il credito alle imprese rimane in territorio negativo, ma la rilevazione è viziata da un salto di serie del gennaio 2014 che fa peggiorare la variazione annua. Al netto di questo dato il credito alle imprese è rimasto sostanzialmente stabile tra dicembre 2014 e gennaio 2015. Dal prossimo mese si avrà una dinamica non più viziata da variazioni statistiche e si capirà meglio se la fase di miglioramento è ancora in corso.
Sul versante della raccolta bancaria non ci sono rilevanti cambiamenti. L’aggregato continua a contrarsi a causa della forte riduzione dello stock di obbligazioni. Rimane vivace la crescita dei depositi in conto corrente mentre iniziano a calare in modo più evidente i depositi a durata prestabilita.
La liquidità attinta dalle banche presso la Banca d’Italia è calata di quasi 22 miliardi. Le MRO sono raddoppiate arrivando a 30,5 miliardi, mentre le LTRO scendono di quasi 37 miliardi per effetto dei rimborsi delle aste a tre anni ormai in scadenza.
Per quel che riguarda i tassi di interesse, si nota un generalizzato calo e il tasso interbancario overnight si conferma in territorio negativo.
Il 2015 comincia in modo molto positivo per la raccolta dei fondi comuni aperti, che segnano una raccolta positiva di quasi 6,5 miliardi continuando nel trend di crescita ormai in atto da oltre due anni.

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