Rapporto Congiunturale 3/2008

La lettura della cronaca nera finanziaria degli ultimi mesi lascia una certezza e molti dubbi. La certezza è che c’è una vittima, il sistema finanziario ipertrofico (a cominciare dalla sua componente ingegneristica/speculativa americana) che troppo tardi si è capito non in grado di autoregolarsi e che, alla fine, è stato sopraffatto dalla sua stessa ingordigia. Per il resto, se proprio non si brancola nel buio, si procede a tentoni, a cominciare dal piano messo a punto dall’amministrazione Bush – il TARP, Troubled Asset Rescue Plan – per far uscire il sistema finanziario dalla stato comatoso nel quale si trova: si è accesa una battaglia economica e politica, sia in merito all’opportunità dell’intervento sia in merito alle sue modalità di attuazione, in particolare sulla questione se il Tesoro debba limitarsi a comperare “titoli-spazzatura” dalle istituzioni finanziarie ovvero debba entrare nel loro capitale. L’incertezza che circonda il TARP è d’altronde testimoniata dalle pesanti oscillazioni di borsa sia prima che dopo la sua approvazione.