Al centro della congiuntura internazionale ci sono le politiche monetarie. La Federal Reserve, operato il cambio della guardia Greenspan-Bernanke, ha ancora alzato i tassi portandoli al 4,75 per cento, il massimo dal marzo 2001; la Bce, con un secondo ritocco da un quarto di punto, è salita al 2,5 per cento; la Bank of Japan, pur non muovendo ancora i tassi ufficiali, ha annunciato che comincerà a ridurre l’ingente flusso di liquidità fornita alle banche commerciali, estrema ratio nella lotta alla deflazione degli ultimi anni. Questi interventi non hanno mancato di sollevare le perplessità di diverse istituzioni, timorose di turbare in qualche modo le favorevoli prospettive della crescita mondiale per questo e il prossimo anno. Simili preoccupazioni, almeno per ora, sembrano tuttavia essere premature per diverse ragioni.