Negli ultimi mesi il recupero internazionale ha continuato a materializzarsi secondo lo schema previsto. Il 2003 si è chiuso con un altro buon risultato del traino americano (+4,3 per cento), una conferma dell’irrobustimento giapponese (+3,4 per cento) e l’ennesima prova della stanchezza europea (+0,6 per cento); indicazioni simili provengono dalla produzione industriale. Anche sul versante dei prezzi troviamo una sostanziale stabilità. Mentre le pressioni deflazionistiche giapponesi non si sono completamente risolte, le inflazioni occidentali sono rimaste sotto controllo, schiacciate sotto al 2 per cento sia al netto che al lordo dei beni alimentari ed energetici. Le politiche monetarie sono quindi rimaste invariate, con i tassi ufficiali bloccati ai minimi raggiunti nella prima metà dello scorso anno (anzi sulla Bce sono piovute richieste di ulteriori tagli). Se per ora la congiuntura reale internazionale non ha riservato particolari sorprese, non può dirsi altrettanto per quella valutaria, finanziaria e petrolifera.