Rapporto Cer 6/1996

Nel corso del 1996 le condizioni monetarie sono divenute gradualmente più distese in quasi tutti paesi industriali. Su tale andamento ha evidentemente inciso, soprattutto nell’area europea, la debolezza del ciclo economico. Vi sono, tuttavia, fattori di trasformazione del quadro economico che sembrano favorire nel periodo medio-lungo un cambiamento del mix di politica economica. È, infatti, plausibile che negli anni a venire il prevalere di politiche di bilancio restrittive e il conseguimento, pressoché ovunque, dell’obiettivo della stabilità dei prezzi renda possibile un allenta mento delle condizioni monetarie.
Diversamente da quanto è accaduto altrove, e in particolare nei paesi europei, in Italia nel 1996 la politica monetaria si è mantenuta rigorosamente restrittiva. A ciò hanno contribuito il tendenziale apprezzamento del cambio della lira e l’elevato li vello del tasso sui prestiti bancari. Tra la fine del 1995 e il mese di novembre del 1996 il tasso di cambio nominale della lira rispetto al marco è aumentato di 10 punti percentuali.
Nello stesso arco temporale il tasso sui prestiti bancari è diminuito di 1,3 punti percentuali a fronte di una diminuzione del tasso di inflazione di 2,8 punti percentuali, determinando un aumento del tasso di interesse reale sui prestiti. Tale aumento risulta confermato (e anzi risulta di entità più pronunciata) se si considera il tasso di interesse reale sui prestiti misurato, piuttosto che con l’inflazione effettiva, con l’inflazione attesa.