
In paesi come l’Italia, alle prese con li problema di un urgente riequilibrio dei conti pubblici, la politica fiscale affronta con margini particolarmente stretti il consueto dilemma tra obiettivi di gettito e finalità redistributive.
Nell’attuale difficile fase, infatti, le decisioni in campo tributario tendono a privilegiare le misure in grado di produrre rilevanti effetti quantitativi sulle entrate pubbliche, mentre restano in ombra gli interventi diretti a garantire una distribuzione dei prelievo più equa e più efficiente.
Il conflitto tra queste due fondamentali finalità della politica fiscale emerge con maggiore evidenza a livello settoriale, allorché l’incidenza del fisco, indotta dal l’esigenza di produrre gettito, può alterare le condizioni di competitività e di allocazione delle risorse.
Il caso del settore dei trasporti e del ruolo del fisco è affrontato nel presente rap orto con lo scopo di esaminare la situazione italiana ponendola a confronto con le realtà e le scelte che, con riguardo ai trasporti, emergono nei principali paesi occidentali.
Del resto, il processo di liberalizzazione in atto nel settore è una «via di non ritorno» che richiede una incisiva azione pubblica – anche con l’utilizzazione degli strumenti fiscali – per il mantenimento e il riequilibrio delle condizioni di competitività tra gli operatori.