La promessa che l’Europa esprimeva alla fine del decennio trascorso ai suoi cittadini era che attraverso «un mercato e una moneta» il benessere generale sarebbe aumentato grazie a maggiore crescita, minore inflazione, maggior reddito pro capite. Nel dibattito corrente solo la seconda componente di questa strategia – la moneta – sembra attrarre l’attenzione generale. Il problema della convergenza in Europa oggi evoca immediatamente la questione del raggiungimento, o meno, dei valori di tassi di interesse, tassi di inflazione, grandezze di finanza pubblica nonché stabilità della parità di cambio fissati a Maastricht come requisiti per essere ammessi alla fase finale del processo di unificazione monetaria. Nelle ultime settimane, poi, prese di posizione di autorità di governo sul grado di disciplina da richiedere ai paesi membri una volta adottata la moneta comune, rapporti resi pubblici dalle autorità dell’Unione europea in materia monetaria, nonché l’avvicinarsi dell’apertura della Conferenza intergovernativa hanno reso la questione della moneta europea un argomento da prima pagina.