Le vicende particolarmente travagliate che hanno segnato il percorso della legge finanziaria per il 1988 e dei provvedimenti collegati di politica economica ci hanno indotto a dedicare anche questo Rapporto alla valutazione degli effetti economici, nella prospettiva 1988-89, delle decisioni governative e parlamentari. Si tratta di un sintetico Rapporto di aggiornamento, preannunciato già nel titolo del precedente Rapporto (“Una finanziaria da rifare”), che si è reso necessario per i notevoli cambiamenti intervenuti sia nella manovra di politica economica del Governo sia nel quadro internazionale. Del resto, sulla base delle nostre previsioni, avevamo espresso un giudizio negativo (ma le critiche non erano solo nostre) sulla precedente versione della legge finanziaria e, soprattutto, sulla manovra di sgravi fiscali e di inasprimento del l’IVA. Nel Rapporto CER 4/87 si traeva la conclusione che tale manovra avrebbe prodotto costi elevati (in termini di inflazione e di disavanzo pubblico) e benefici esigui e si ribadiva l’opinione che il livello del debito pubblico non consente alcuno spazio per alleggerimenti della pressione fiscale in Italia (e, anzi, rende necessario un suo aumento nei prossimi anni), almeno sino a quando non saranno stati individuati e messi in opera gli strumenti per un contenimento drastico della spesa pubblica. La nuova previsione che presentiamo in questo Rapporto poggia su un terreno legislativo più solido: si basa, infatti, sul testo della legge finanziaria drasticamente riformulata dal Governo (con l’eliminazione della manovra IRPEF-IVA); approvata, con ulteriori modifiche, dal Senato e in parte riversata in provvedimenti legislativi di decretazione d’urgenza.