Secondo le previsioni presentate in questo Rapporto, l’economia italiana segnerà una contrazione dell’1,4 per cento nel 2012, una crescita pressoché nulla nel 2013 (0,2 per cento) e una debole ripresa nel 2014 (1,2 per cento). Il profilo recessivo sarà più accentuato per la domanda interna, per la quale stimiamo riduzioni sia nel 2012, sia nel 2013 (rispettivamente -2,7 per cento e -0,7), seguite da una sostanziale stagnazione nel 2014 (0,8 per cento). In presenza di un’inflazione superiore al 2,5 per cento, il reddito disponibile, misurato in termini reali, registrerà nel 2013 il sesto anno consecutivo di riduzione: un periodo tanto prolungato di caduta del potere d’acquisto delle famiglie non trova riscontro nelle serie storiche italiane del dopoguerra. Il sostegno alla crescita proverrà, nel prossimo biennio, esclusivamente dalle esportazioni nette, con un valore pari, in media, all’uno per cento. Risultato che scaturisce dal rallentamento delle importazioni (negative nel 2012) e da variazioni dell’export positive, ma più contenute che nel 2011. Questo scenario previsivo registrerebbe un ulteriore deterioramento se i segnali di restrizione creditizia, manifestatisi negli ultimi mesi, dovessero trovare conferma in corso d’anno. La perdita aggiuntiva si collocherebbe, in questo caso, fra lo 0,3 e lo 0,6 per cento.