Nel corso degli ultimi cinque anni l’economia internazionale ha convissuto con quotazioni petrolifere costantemente crescenti. Il prezzo del greggio qualità brent, dopo una fase di sostanziale stabilità iniziata nel 1999, è passato da 10 a oltre 30 dollari/barile; dopo una pausa tra il 2001 e il 2003, la corsa è ricominciata fino a raggiungere, lo scorso settembre, il livello record di 75 dollari/barile.
Il forte rincaro petrolifero, almeno per ora, non ha avuto ricadute pesanti sul ciclo mondiale. Ed è netta, anche sotto questo punto di vista, la differenza con i due shock degli anni Settanta. Allora, sia Europa che Stati Uniti, avevano sperimentato un’inflazione a due cifre, accompagnata, in particolare nell’episodio di fine 1973, da una severa recessione.
Al contrario, durante tutto lo scorso quinquennio, l’inflazione si è mantenuta tra il 2 e il 3 per cento. La crescita internazionale è stata trainata dagli Stati Uniti che, dopo un moderato rallentamento, sono tornati a espandersi al 3-4 per cento. Ad oggi le attese sono che tale quadro trovi conferma nel prossimo biennio.