Gli esercizi condotti con il modello del Cer stimano pari allo 0,2 per cento la maggiore crescita conseguibile a regime con uno sgravio fiscale permanente del valore di 6,5 miliardi di euro, quello contemplato dalla finanziaria 2005. Si tratta di un impatto limitato, derivante dalla debolezza dell’impulso che la riduzione d’imposta trasmette alla crescita, ossia dal basso valore dei moltiplicatori fiscali, nonché dalle dimensioni contenute dell’intervento infine realizzato. Complessivamente, tenendo conto dei cambiamenti già introdotti con la riforma varata nel 2003 e con l’aumento delle detrazioni per i figli a carico, adottato nel 2001, la nuova struttura dell’imposta personale sul reddito consentirà ai contribuenti di risparmiare, a partire dal 2005, circa 11,5 miliardi di euro annui. Se riportati ai valori pre-riforma del 2001, gli sgravi rappresentano l’1,5 per cento del reddito imponibile – e dunque un equivalente abbassamento della pressione fiscale – nonché il 10 per cento del gettito sulle persone fisiche e l’uno per cento del Pil nominale. Un simile risparmio, in parte assorbito dal drenaggio fiscale cumulato nel triennio, resta inferiore a quello prefigurato nella legge delega che avrebbe portato, secondo le nostre valutazioni, a minori imposte per almeno 22 miliardi di euro (l’1,8 per cento del Pil 2001).