Rapporto Cer 4/1991

La copertina di questo Rapporto Cer dovrebbe essere grigia, perché grigie sono le nostre previsioni per il 1992, sia per l’economia, sia per la finanza pubblica. Il grigio potrebbe schiarirsi, se, nel paese, mutassero i comportamenti dei soggetti pubblici e privati; ma potrebbe anche incupirsi, se la congiuntura internazionale mostrasse una debolezza maggiore di quanto si è ipotizzato. Nell’anno che sta per concludersi la recessione è stata acuta nei paesi anglosassoni. Ma la locomotiva tedesca ha marciato a ottimo ritmo, offrendo un sostegno considerevole alle altre economie europee, e in particolare alla nostra: la sia pur magra crescita del nostro prodotto interno è dovuta quasi per intero allo straordinario aumento delle importazioni tedesche provocato dal boom dell’unificazione. La crescita tedesca dovrebbe ridursi fortemente nel 1992, insieme a quella giapponese. Si prevede – più esattamente si spera – che questo rallentamento trovi compenso in una ripresa abbastanza vigorosa negli Stati Uniti e in altri paesi: di qui l’ipotesi, assunta in questo rapporto, di un aumento del 5 per cento della domanda mondiale, con un ritorno ai ritmi del 1990. Considerando la persistente incertezza congiunturale negli Stati Uniti e nel Regno Unito e le cause finanziarie che la motivano, una revisione al ribasso è più probabile di una al rialzo. Il fronte dei cambi ci pare più tranquillo, e rinviamo al primo capitolo per la specificazione dei valori assunti nella previsione, per queste e per altre variabili internazionali.