Questo rapporto CER avrebbe dovuto essere distribuito ai primi di settembre. La previsione era stata completata entro luglio: alla vigilia pertanto delle iniziative militari dell’Iraq e degli sconvolgimenti che ne sono derivati sui mercato del greggio e dei prodotti petroliferi e sui mercati finanziari. Mantenendo quella previsione, ormai obsoleta, come benchmark, ne è stata elaborata una nuova, che consente di valutare gli effetti differenziali di questo minishock petrolifero.
Parliamo di minishock: dovremo anzitutto motivare questa definizione ed esporre le ragioni che ci inducono a non drammatizzare gli effetti economici dei pur gravi eventi delle ultime settimane. Lo faremo con riguardo al prezzo del greggio in dollari e ai cambi. Considereremo poi lo scenario interno alla base della previsione, per esaminare se esso risulta alterato rispetto a precedenti valutazioni. La previsione elaborata su queste basi mostrerà che il problema maggiore che continua ad affliggere questo paese, nel breve e nel medio periodo, resta la situazione della finanza pubblica, anche indipendentemente dall’effetto della mutata situazione internazionale su inflazione e crescita. Lo evidenzia il confronto fra i saldi e l’andamento dei debito ottenuti dalla previsione e quelli posti come obiettivo nel Documento di programmazione economica e finanziaria del maggio scorso.
Questo rapporto è stato chiuso alla vigilia della presentazione al parlamento della legge finanziaria e degli ancora ignoti provvedimenti di accompagno contenenti le misure per il contenimento del disavanzo. Abbiamo ritenuto tuttavia di compiere un esercizio propedeutico all’analisi di quella legge e di quelle misure, che verrà compiuta nel prossimo rapporto, costruendo un’ipotesi di interventi per circa 50 mila miliardi nel biennio 1991-1992, fra aumenti di entrate e riduzione della crescita delle spese.