A dieci anni dalla sua istituzione, lo SME sembra aver mantenuto la promessa di dare vita a un’area di stabilità monetaria in Europa in un ambiente internazionale caratterizza to da continui e spesso importanti fenomeni di instabilità. Le ragioni di questo successo si devono ricercare, in gran parte, nella capacità mostrata dallo SME di modificare i propri meccanismi istituzionali e di funziona mento come per esempio nella gestione dei riallineamenti e nelle pratiche di intervento sui mercati dei cambi – per adattarli agli squilibri che di volta in volta si presentavano. La concomitanza dei mutamenti di comportamento, che hanno rafforzato il processo di cooperazione tra i paesi membri degli accordi, e di fattori esterni favorevoli, quali l’apprezzamento del dollaro, ha rafforzato la capacità di resistenza del sistema, soprattutto a partire dal 1983. Il rafforzamento del processo di convergenza monetaria va considerato un elemento certamente positivo e che ha consentito allo SME di modificare significativamente le aspettative, e quindi i comportamenti, degli operatori privati e pubblici. La capacità di generare un elemento di disciplina, a sua volta, va ricercata nella struttura gerarchica che caratterizza il funzionamento degli accordi di cambio, al cui vertice si colloca la politica monetaria tedesca.