Sono passati più di quattro anni dall’inizio della più drammatica crisi recessiva che l’area avanzata abbia conosciuto dai tempi della Grande Depressione degli anni Trenta e la fase in corso appare tuttora costellata da profonde incertezze. La percezione diffusa è che la crisi sia lungi dall’essere stata superata. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rivisto al ribasso le previsioni sul tasso di crescita del Pil mondiale che aveva diffuso a luglio e segnali di indebolimento interessano in particolare i paesi europei. Nel dettaglio, l’incremento atteso per l’economia mondiale è ora del 3,3 per cento nel 2012, in ulteriore rallentamento rispetto al 3,9 per cento del 2011, e del 3,6 per cento nel 2013. La flessione è dovuta in particolare agli andamenti previsti per le economie più avanzate, maggiormente condizionate dalla fragilità dei mercati finanziari: il loro tasso di crescita risulterà dell’1,3 per cento nell’anno in corso, sostanzialmente stabile rispetto al 2011, con un lieve incremento il prossimo anno (1,5 per cento).