Le prospettive dell’economia mondiale sono in sensibile miglioramento. I progressi più evidenti vengono osservati negli Stati Uniti e in Giappone, ma anche in Europa cominciano a diffondersi aspettative di un prossimo rafforzamento della congiuntura. In questo clima si inscrivono i recenti andamenti dell’economia italiana. Nel terzo trimestre la produzione industriale ha registrato un aumento dell’1,4 per cento, trainando l’incremento del Pil, che l’Istat stima in via preliminare allo 0,5 per cento. Secondo le nostre valutazioni l’ultimo trimestre dell’anno dovrebbe registrare una variazione più contenuta e tale da conservare l’aumento annuo al valore dello 0,4 per cento. Tuttavia, il punto di minimo del ciclo economico appare superato e il 2004 beneficerà di un trascinamento pari a otto decimi di punto: è il migliore risultato dal 2000, quando prese avvio la fase di contrazione ciclica.
Prevediamo che il prossimo anno la crescita dell’economia italiana si commisuri all’1,7 per cento, con un contributo particolarmente robusto dei consumi e un recupero degli investimenti, soprattutto nella componente non residenziale. Stimiamo che un risultato più consistente non possa essere ottenuto a causa di un tasso di crescita delle importazioni superiore per circa due punti a quello delle vendite all’estero. Ci aspettiamo che il ciclo possa poi consolidarsi a partire dal 2005, ma senza registrare significative accelerazioni. La previsione è di un aumento del Pil del 2,1 per cento, ancora trainato dalla domanda interna, ma rallentato dalla componente estera.