Rapporto Cer 3/1992

La risposta spontanea dell’industria italiana alla progressiva perdita di competitività si è finora articolata lungo tre direttrici:
a) un processo di ristrutturazione continua che, dopo l’interruzione del biennio 1988-89, è già ripreso con caratteristiche non troppo dissimili da quelle dei primi anni Ottanta;
b) la delocalizzazione degli impianti verso paesi in cui le condizioni di “contesto” risultano più attraenti;
c) il rifugio nelle aree protetto dalla concorrenza che si traduce talvolta in un riorientamento verso i mercati locali, altre volte nella diversificazione in direzione dei servizi. In tutti i casi, si tratta di risposte che tendono a restringere il nostro tessuto industriale e, comunque, a modificare il rapporto tra la quota dell’industria e quella dei servizi a favore di questi ultimi Questo processo di terziarizzazione, che per altri paesi europei può essere considerato fisiologico, corrisponde per l’Italia ad una sorta di fuga in avanti, non del tutto giustificata, non del tutto compatibile con uno sviluppo equilibrato.