Nel Rapporto CER 2/1988 «Un programma di riequilibrio della finanza pubblica» si è cercato di delineare una strategia quadriennale di finanza pubblica, che consenta di arrestare al 1992 la crescita del debito rispetto al Pil. Si è mostrato che, in mancanza di interventi organici di medio periodo, il rapporto tra debito e Pil continuerebbe ad aumentare. Si è tracciato un cammino di rientro, prendendo le mosse dal contenimento possibile della spesa e ottenendo l’aumento di pressione fiscale necessario per assicurare la richiesta riduzione del disavanzo. Ancora in quella sede, tenendo presenti gli effetti macroeconomici e finanziari, si è indicata una possibile ripartizione del maggiore carico tributario fra imposte dirette e indirette e si sono discusse le possibili direzioni di intervento. In quel rapporto, tuttavia, mentre si indicava con qualche precisione un cammino temporale di rientro, non si tentava una specificazione dettagliata delle misure necessarie. I due scenari del rapporto – quello tendenziale e quello programmatico – erano elaborati, per il 1987, sulla base di un preconsuntivo (non essendo disponibili, al momento delle elaborazioni, i consuntivi ufficiali) e, per il 1988, sulla base di una previsione di finanza pubblica che, nella versione tendenziale; non scontava le correzioni dell’andamento spontaneo introdotte con le misure adottate dal Governo alla fine di maggio.