Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), le prospettive di breve termine dell’economia mondiale sono oggi le migliori da molti anni a questa parte. Le analisi condotte nel primo capitolo del Rapporto avvalorano questa lettura. Due sono, in particolare, gli elementi che consentono di descrivere un ambiente tornato favorevole alla crescita. Il primo è rappresentato dal venir meno dell’incertezza diffusasi all’indomani della decisione del Regno Unito di abbandonare la Comunità europea e ulteriormente alimentata dal timore che le tendenze anti-europee potessero risultare vincenti in altre tornate elettorali. Il sentimento dei mercati è invece mutato con l’elezione della nuova amministrazione statunitense, ritenuta evidentemente portatrice di politiche di stimolo all’economia, e l’intonazione positiva delle aspettative si è consolidata con il risultato delle elezioni presidenziali francesi.
Il secondo elemento è la ripresa degli scambi mondiali, a sua volta riconducibile a un diffuso rafforzamento del ciclo reale. Nei primi sei mesi del 2017 gli scambi sono aumentati del 4,1 per cento, il risultato migliore degli ultimi cinque anni, e le previsioni di crescita sono state significativamente rialzate soprattutto per le economie per le quali più si temeva un rallentamento, ossia l’Eurozona, il Giappone, la Cina e lo stesso Regno Unito. Nel contempo, la produzione industriale ha raggiunto saggi di incremento superiori al 3 per cento, con una consistente accelerazione rispetto al 2016.Nella valutazione fornita nel Rapporto, è questo secondo elemento (di natura reale) a prevalere sul primo (di natura finanziaria). La spinta rialzista sui mercati azionari appare infatti sostenuta dal progressivo rafforzamento degli indicatori economici di base e proprio il miglioramento della congiuntura sembra aver consentito di superare la fase di volatilità politica. Questa sostanziale coerenza fra andamenti reali e finanziari rafforza la probabilità di tenuta della fase espansiva dell’economia mondiale.