Rapporto CER 2/2014

La ripresa dell’economia italiana è in ritardo. Nel primo semestre il prodotto ha continuato a flettere, con una contrazione dello 0,3 per cento. Riteniamo che nella seconda parte dell’anno l’attività possa segnare un recupero anche significativo, al più sufficiente, tuttavia, per portare la variazione del Pil appena al di sopra dello zero (+0,1 per cento). Resta ampio lo scostamento venutosi a creare fra gli indicatori qualitativi e le variabili reali. Secondo le relazioni statistiche misurate sul passato, agli attuali livelli della fiducia di famiglie e imprese dovrebbero già corrispondere variazioni positive del prodotto; tanto che il nostro indicatore CoinCer è tornato in territorio espansivo da fine 2013. Le ragioni di questo scollamento sono presumibilmente da ricercare nella profondità della crisi vissuta dalla nostra economia, che non può essere assimilata a un normale episodio ciclico. Le famiglie hanno registrato una contrazione dei propri redditi mai osservata nel ciclo economico degli ultimi settant’anni e ugualmente fuori dimensione è stata la compressione della capacità produttiva utilizzata. La percezione di un miglioramento del contesto generale tarda così a tradursi in scelte di consumo e investimento, all’interno di quello che può definirsi come un vero e proprio fenomeno di isteresi, ossia la mancata reazione di una variabile al mutare dei fattori che, in condizioni normali, ne influenzano la dinamica.