Rapporto CER 2/2008

Per la seconda volta in questo decennio, l’economia mondiale registra un rallentamento della crescita. Per la seconda volta, il rallentamento trae origine dalla correzione di un eccesso di esuberanza finanziaria negli Stati Uniti: la bolla della new economy allora; oggi la bolla immobiliare, a cui è connessa la crisi dei mutui sub-prime.
Elemento specifico della situazione odierna è il coinvolgimento del settore bancario, che determina un rischio sistemico di natura finanziaria. Anche se in realtà il rischio sembra riguardare più il «sistema anglosassone» che le istituzioni bancarie dell’eurozona. Le stime del Fondo monetario commisurano a 45 miliardi di dollari le perdite di bilancio delle banche dell’eurozona, valore limitato rispetto ai 144 miliardi degli Stati Uniti e ai 40 miliardi del solo Regno Unito. Eppure i diversi sistemi bancari hanno margini di intermediazione simili; non sono evidentemente uguali le propensioni al rischio: che risultano premianti nelle fasi di espansione, ma amplificano i costi di aggiustamento nei periodi di flessione.