Rapporto CER 2/2000

L’inversione del ciclo economico italiano si è ormai concretizzata. Secondo le valutazioni presentate in questo rapporto, l’anno in corso segnerà una decisa accelerazione del tasso di crescita, che salirebbe a per cento dall’1,4 per cento del 1999. L’accelerazione dello sviluppo è interamente attribuibile all’aumento del contributo alla crescita del le esportazioni nette (+1,6 punti). Un risultato favorito dal buon andamento del commercio mondiale e dal consistente deprezzamento dell’euro nei confronti di dollaro e yen, a fronte dei quali il Cer stima un incremento delle esportazioni pari al 9 per cento. Si assisterebbe ad un parziale recupero delle quote cedute nella seconda parte degli anni Novanta.
Nel prossimo triennio (2001-2003), il testimone della crescita dovrebbe tornare alla domanda interna ed in particolare ai consumi delle famiglie. Da una parte, infatti, si esaurirebbero i favorevoli impulsi della svalutazione dell’euro, sicché il tasso di incremento delle esportazioni scenderebbe in media al 6,5 per cento ed il contributo alla crescita del commercio estero diverrebbe nullo. Dall’altra parte i consumi verrebbero sospinti da un aumento del reddito disponibile reale superiore al 2,5 per cento, a cui contribuisce una variazione dell’occupazione sempre superiore all’i per cento (complessivamente, circa 700 mila unità di lavoro in più). Nel 2003 la spesa delle famiglie aumenterebbe così del 2,9 per cento, dall’i,7 del 1999 e dal 2 per cento stimato per il 2000. Per gli investimenti fissi lordi, l’incremento medio previsto per il triennio 2001-2003 è superiore al 5 per cento, un valore sostenUto, ma in rallentamento rispetto al quasi 7 per cento del 2000. Secondo le nostre stime, il passaggio di testimone non ostacolerà comunque la riduzione del tasso di disoccupazione, che scenderebbe sotto il 9 per cento nel 2003 (10,6 per cento nel 2000).