Questo secondo rapporto del 1989 è il primo dell’anno dedicato alla previsione dell’evoluzione dell’economia. Si discutono in esso le ipotesi sottese alla previsione, con particolare riguardo ad alcune variabili internazionali e alla sempre mutevole politica di bilancio. Si esamina il consuntivo del 1988. Si traccia il quadro del prossimo biennio, Il rapporto contiene anche un capitolo monografico, dedicato ad un’accurata analisi del fiscal drag: delle sue conseguenze sul gettito tributario e sui redditi disponibili nel passato quindicennio; e delle implicazioni del provvedi mento che, indicizzando le aliquote dell’IRPEF, ne ha sancito la fine. Le nostre valutazioni circa l’andamento delle variabili internazionali riflettono un moderato ottimismo: rallentamento senza recessione; espansione soddisfacente del commercio mondiale; arresto del processo di accelerazione dell’inflazione manifestatosi fra la seconda metà del 1988 e l’inizio del 1989. Poiché l’aumento dei prezzi delle materie prime ha impresso una spinta notevole al rialzo dei prezzi interni, ci siamo chiesti se quell’aumento sia destinato a proseguire e se possano ripetersi fenomeni come quelli dei primi anni Settanta, quando proprio nel settore delle materie prime trovò inizio l’inflazione mondiale. La nostra risposta è negati va: in base a un’analisi dei principali comparti l’impatto inflazionistico sulle economie industrializzate dovrebbe esaurirsi nel corso del 1989. Riteniamo anche che la spinta all’apprezzamento del dollaro sia una bolla speculativa destinata ad esaurirsi; a condizione tuttavia che si verifichi un rallentamento dell’economia americana e nella ragionevole ipotesi che la Federal Reserve sia pronta allora a consentire un ribasso dei tassi d’interesse, per impedire che il rallentamento de generi in recessione.