Questo rapporto aggiorna la previsione elaborata dal Cer Io scorso mese di ottobre, all’in domani della presentazione della legge finanziaria per il 1997 e della decisione di imprimere una vigorosa accelerazione al processo di aggiustamento dei conti pubblici. Come si ricorderà, allo scopo di conseguire già alla fine di quest’anno l’obiettivo di un disavanzo pari al 3 per cento del PiI, il governo aveva annunciato il rafforzamento delle correzioni già, in parte, previste dal Dpef 1997-99, tramite un intervento supplementare detto «per l’Europa Tuttavia, a quel tempo, scarne e talora imprecise erano le informazioni su quella che sarebbe stata la sua effettiva composizione. Si sapeva che avrebbe prodotto effetti temporanei, limitati al solo 1997; che avrebbe contemplato per una metà operazioni cosiddette «di tesoreria» e per un’altra metà interventi straordinari sui redditi; che questi ultimi avrebbero interessato principalmente le famiglie. Ignote erano d’altra parte le misure che sarebbero state disposte con il provvedimento di fine anno per complessivi 4.300 miliardi circa. L’esercizio condotto dovette dunque non soltanto far riferimento alla legge finanziaria così come proposta in parlamento ma formulare, al contempo, una serie di ipotesi circa le molte cose del tutto ignote. Oggi i tasselli del mosaico possono essere ricomposti; ed è da questa ricomposizione che questo rapporto prende le mosse per disegnare uno scenario di medio termine che accanto a persistenti ombre evidenzia, forse per la prima volta, luci non tenui.