In Europa la crescita sembra essersi arrestata. Per la più vasta economia internazionale questo potrà provocare un rallentamento della fase di sviluppo, non un suo arresto. Non si ravvisano segni di declino negli Stati Uniti; le economie dei paesi del Sud- Est asiatico, e anche quelle dei paesi in via di sviluppo, continuano a compensare con il loro dinamismo le debolezze delle economie europee. L’espansione del commercio mondiale continua, pur se a tassi più contenuti di quelli dei due ultimi anni. Le esportazioni italiane hanno saputo trovare sbocchi nei mercati più dinamici.
Dopo la fiammata del 1995, i prezzi all’importazione in valuta tornano a crescere a ritmi modesti, grazie al rallentamento delle economie e al consolidamento di bassi tassi d’inflazione nel mondo industrializzato.
I tassi d’interesse internazionali toccheranno i loro minimi nel corso del 1996 e subiranno poi un lieve aumento. I cambi (l’elemento più fragile di ogni previsione) dovrebbero assestarsi intorno ai livelli attuali: 1,5 marchi per dollaro, 1.060 lire per marco, intorno a 1.575 lire per dollaro. Queste sono le ipotesi della previsione sulle variabili internazionali, che trovano motivazione nel primo capitolo di questo rapporto.