Rapporto Cer 1/1990

Questo rapporto si divide in due parti. La prima è dedicata a una valutazione dell’ingresso della lira nella banda stretta di oscillazione nell’ambito degli accordi Sme e delle implicazioni per la politica economica e monetaria. La seconda presenta un aggiornamento delle previsioni per il periodo 1990-91, che analizza, in modo particolare, i problemi e le tendenze relative al costo del lavoro, alla competitività e alla finanza pubblica.
lI 7 gennaio di quest’anno è stato deciso il passaggio della lira dalla banda larga alla banda stretta di fluttuazione attorno alle parità centrali dell’accordo di cambio del Sistema monetario europeo. Al contempo la parità centrale della lira è stata svalutata del 3,1 per cento rispetto all’ecu e del 3,7 per cento rispetto a tutte le altre valute.
L’intenzione di passare alla banda stretta era stata da lungo tempo annunciata. Tuttavia, la decisione assunta ad inizio anno si è discostata dalle attese non solo per il suo anticipo rispetto alla scadenza della completa liberalizzazione dei movimenti dei capitali, ma anche perché il riallineamento è stato una concessione alla forma più che alla sostanza. Il cambio della lira è stato guidato alla nuova parità centrale, consentendo una notevole riduzione del differenziale dei tassi d’interesse con il marco tedesco. Il margine di deprezzamento del 2,25 per cento corrispondente a questa nuova parità coincide con il precedente margine del 6 per cento rispetto a quella vecchia. La nuova parità e la nuova banda significano solo una riduzione del possibile margine di apprezzamento della lira; non un aumento del possibile deprezzamento.