Lo scenario previsivo contenuto in questo rapporto disegna un sistema bancario in buona salute e in controtendenza rispetto agli andamenti recenti e allo stato di difficoltà dell’economia italiana. Un buon andamento dell’intermediazione tradizionale, soprattutto sul mercato degli impieghi, e la ripresa di redditività dell’attività di servizio dovrebbero, infatti, permettere al sistema creditizio di tornare a registrare, a breve, performance di tutto rispetto. Rispetto a questo quadro roseo, i rischi possibili riguardano una ripresa dell’incidenza del rischio bancario e una nuova inversione del ciclo favorevole che i mercati finanziari hanno inaugurato nei mesi primaverili. Come ormai trend consolidato dovrebbe continuare quest’anno e anche nei prossimi l’espansione dell’intermediazione creditizia trainata dal lato degli impieghi. Confermato il ruolo di traino strutturale svolto dall’indebitamento delle famiglie consumatrici, mercato su cui l’intermediazione creditizia ha ancora da recuperare quote rispetto all’esperienza media europea, l’attuale previsione registra una ripresa, superiore a quanto previsto in precedenza, del credito al settore produttivo: tale crescita sembra riguardare tutti i settori produttivi e tutte le classi dimensionali di impresa e si caratterizza per il forte aumento della quota di prestiti a medio-lungo termine, aumento coerente con il basso livello dei tassi relativi. Tale favorevole andamento sul mercato degli impieghi accentuerà la verticalizzazione dell’intermediazione tradizionale sull’attività di prestito che in congiunzione con la difesa del margine di interesse determinerà una continua contrazione del portafoglio titoli, almeno nel rapporto con il totale degli impieghi. Coerentemente la crescita della raccolta si stabilizzerà su valori sufficienti ma inferiori a quelli del totale dei prestiti, con una ripresa delle emissioni obbligazionarie, dopo il rallentamento atteso per quest’anno, in linea con l’aumento del credito a medio-lungo termine.