Rapporto Banche 1/2017

Il sistema bancario italiano continua ad attraversare una fase di turbolenze. La messa in liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, due gruppi di medio-grandi dimensione ne è una chiara evidenza. La liquidazione segue, a un anno e mezzo di distanza, un precedente e non risolutivo intervento di rafforzamento del capitale, attuato con la partecipazione del Fondo Atlante. La nuova soluzione adottata dal Governo Italiano, di concerto con la Commissione Europea, il Single Resolution Board e la Banca d’Italia, è stata quella di avviare il processo di liquidazione degli asset “malati, seguendo la normativa nazionale. La parte in salute dei due istituti è stata, invece, ceduta al gruppo Intesa-SanPaolo, che per evitare impatti sui ratio patrimoniali ha ricevuto un contributo pubblico a fondo perduto di circa 5 miliardi di euro. L’accordo trovato è ora sottoposto alla necessaria approvazione del Parlamento.

Da questa vicenda scaturiscono alcune considerazioni. In primo luogo, le crisi bancarie producono costi più bassi laddove si riesca ad affrontarle in tempi rapidi. Nel caso delle due banche venete, la ricerca di un salvataggio attraverso le sole risorse di mercato ha allungato i tempi e favorito la fuga dei depositanti, intimoriti dall’eventualità di subire perdite in caso di default.

 

Sommario e conclusioni