Il quadro di incertezza economico-finanziaria continua a incidere sull’operatività bancaria nazionale. Sulla base delle nostre stime l’Italia si avvia a registrare un’ulteriore caduta del Pil nell’anno in corso, dopo la flessione di oltre due punti accumulata nel 2012. L’industria bancaria italiana da un lato subisce questo difficile contesto, dall’altro tende a intensificarne i riflessi negativi, attraverso politiche creditizie restrittive.
Gli effetti negativi sugli istituti di credito passano essenzialmente attraverso il consistente aumento dei crediti deteriorati, cioè di quei finanziamenti per cui si è constatata la difficoltà, più o meno ampia, di ottenere la restituzione. Nello specifico, i crediti in sofferenza, quelli con il più elevato grado di difficoltà, hanno già raggiunto i 125 miliardi di euro e, secondo le nostre proiezioni, nell’arco di un triennio arriverebbero a superare i 150 miliardi.