Rapporto Banche 1/2022

Il 2022 si sta rivelando un anno particolarmente complesso per le economie a causa di tre fattori congiunti tra loro: l’alta inflazione, la guerra in Ucraina e la normalizzazione delle politiche monetarie. Le previsioni di crescita mondiale sono state gradualmente riviste al ribasso nel corso dell’anno, a causa dell’impatto sull’economia degli alti livelli di inflazione e dell’accelerazione nei processi di revisione della politica monetaria. Nei Paesi europei le difficoltà sono vieppiù acuite dal conflitto russo-ucraino con le sue conseguenze dirette sulla disponibilità e sui prezzi delle materie prime energetiche oltre che sulla stabilità politica. In questo contesto sembrano essere passate in secondo piano le conseguenze della pandemia, anche se ciclicamente si osservano nuove ondate di contagi.
L’economia statunitense ha registrato due trimestri di riduzione del PIL e nell’Area euro è in affanno l’economia tedesca. La negativa congiuntura statunitense appare del tutto particolare, considerando che gli stimoli fiscali sono molto forti e che dal punto di vista della disponibilità delle materie prime gli Stati Uniti non stanno affrontando le difficoltà europee. Invece, la difficile situazione tedesca è collegata ai problemi del settore dell’energia, al rallentamento del commercio internazionale e anche alle difficoltà delle catene internazionali della produzione. Importante è evidenziare il netto rallentamento dell’economia cinese, che ha mostrato una crescita annua molto sotto tono nel secondo trimestre 2022, appena +0,4%, molto lontana dagli usuali ritmi di espansione cinesi. In questo caso le problematiche discendono dalla politica Zero Covid, che blocca intere aree del Paese in caso di ripresa dei contagi.