Proponiamo di guardare la congiuntura internazionale degli ultimi mesi dal punto di vista dei mercati finanziari, in particolare leggendo i movimenti dai contratti a termine sui tassi a breve. C’è stato uno slittamento dei rendimenti attesi verso l’alto, vale a dire una revisione in senso “restrittivo” della futura stance monetaria nonostante sia in corso un rallentamento dell’economia mondiale: i tassi americani e europei incorporati nei contratti in scadenza da qui a due anni sono saliti di 4-6 decimi di punto rispetto a qualche mese fa. Oggi l’idea di fondo, diversamente da quanto si ipotizzava prima, è che le principali banche centrali non risponderanno alla flessione del ciclo internazionale: dopo i recenti ritocchi del mercato, le curve dei rendimenti sono sostanzialmente piatte, anzi nel caso europeo leggermente crescente. Perché? Diamo una interpretazione su tre piani distinti.