I dati di febbraio 2015 del sistema bancario italiano non incorporano ancora alcun effetto del Quantitative Easing della BCE, avviato a inizio marzo. Di conseguenza, è impossibile esprimere un giudizio sui primi effetti di questa misura di politica monetaria. Si conferma, però, uno sdoppiamento nell’efficacia delle precedenti misure della BCE: se da un lato i tassi di interesse sono scesi a valori minimi e continuano a contrarsi, dall’altra parte non vi è alcun effetto evidente sulla erogazione del credito, che continua a contrarsi, in modo particolare quello destinato alle imprese.
Nell’attesa che il QE abbia effetto sugli impieghi, i dati confermano il rallentamento della crescita delle sofferenze del settore produttivo, tant’è che l’ultima variazione trimestrale delle sofferenze delle imprese è inferiore a quella registrata per le famiglie.
L’andamento della raccolta bancaria prosegue con le dinamiche già note: la contrazione della raccolta è dovuta in modo particolare alle obbligazioni e ai depositi a durata prestabilita, mentre rimane vivace la crescita dei depositi in conto corrente.
La liquidità attinta dalle banche presso la Banca d’Italia è cresciuta di oltre 24 miliardi tra febbraio e marzo. Le MRO si sono ridotte di 10,8 miliardi, mentre le LTRO sono cresciute di 35,1 miliardi per effetto della nuova asta delle TLTRO.
Per quel che riguarda i tassi di interesse, al netto di alcune oscillazioni, si confermano i valori molto bassi raggiunti negli ultimi mesi.
I primi due mesi del 2015 confermano il periodo molto positivo dei fondi comuni aperti che segnano una raccolta positiva di 20,6 miliardi nel primo bimestre raddoppiando il valore dello stesso periodo del 2014.