I dati di marzo 2015 del sistema bancario italiano mostrano i primi effetti del Quantitative Easing della BCE. L’effetto di questa misura non convenzionale pare abbastanza ampio perché ad una ulteriore generalizzata discesa dei tassi di interesse, fenomeno già in corso da molti mesi, si è affiancata la ripresa del credito. Infatti, sono cresciuti i crediti lordi, cioè senza considerare l’effetto delle sofferenze, erogati sia alle famiglie consumatrici che alle famiglie produttrici, ma anche, fenomeno nuovo e da rimarcare, quelli verso le imprese non finanziarie. È solo il primo mese di attività del QE, ma pare che il credito abbia tratto giovamento da questa misura.
Inoltre, i dati confermano un ulteriore rallentamento della crescita globale delle sofferenze. Il processo, però, non è sempre lineare nel tempo. Il mese di marzo ha mostrato una stazionarietà nel ritmo di crescita annuo delle sofferenze delle famiglie e una leggera riduzione in quello relativo alle sofferenze delle imprese.L’andamento della raccolta bancaria prosegue con le dinamiche già note da alcuni mesi: la contrazione della raccolta è dovuta in modo particolare alle obbligazioni e ai depositi a durata prestabilita, mentre rimane vivace la crescita dei depositi in conto corrente.
La liquidità attinta dalle banche presso la Banca d’Italia si è ridotta di 6,5 miliardi tra marzo e aprile. Le MRO si sono ridotte di 4,0 miliardi, mentre l‘ammontare delle LTRO è calato di 2,5 miliardi.Per quel che riguarda i tassi di interesse, il mese di marzo ha mostrato una generale riduzione dei valori, facendo segnare nuovi minimi nelle serie storiche.Il primo trimestre del 2015 conferma l’andamento positivo della raccolta dei fondi comuni aperti. Nel mese di marzo la raccolta è stata di 15,5 miliardi, un miliardo in più del 2014 e 10 miliardi in più del 2013, e nel primo trimestre il valore è stato di 36,1 miliardi, oltre 11 miliardi più alto del 2014.