GEOPOLITICA DEL PETROLIO (collana CURRENT ISSUES)
L’esito del meeting di Vienna
Durante il meeting di Vienna del 5-6 marzo 2020, l’OPEC plus non ha raggiunto un accordo in merito alla riduzione della produzione di petrolio. Ciò ha determinato un crollo dei prezzi. Più precisamente, alla chiusura di venerdì 6 marzo, il Brent North Sea veniva scambiato a 45.5 $/b e il West Texas Intermediate a 41.55 $/b, il minimo da 3 anni a questa parte. Alla riapertura di lunedì 9 marzo, la qualità europea precipitava a 33.79 $/b, mentre quella statunitense a 30.17 $/b, il prezzo più basso da 4 anni, nel momento in cui scriviamo.
Nello specifico, la Federazione Russa, leader dei produttori non-OPEC, ha rifiutato di ratificare il piano deciso – imposto, secondo alcuni – dai produttori OPEC che prevedeva tagli per 1.500.000 b/g, di cui 500.000 b/g a carico dei non-OPEC, in aggiunta alle vigenti misure di riduzione dell’output di 2.100.000 b/g (1.700.000 b/g a carico dell’OPEC plus, + 400.000 b/g volontari dei sauditi che andranno a scadenza il 31 marzo 2020.