I dati di aprile 2015 del sistema bancario italiano confermano la lentezza del settore creditizio nel reagire agli stimoli monetari. Dopo il primo mese con buoni risultati, ad aprile, secondo mese di attività del QE, è ricomparsa la tendenza alla contrazione del credito. Evidentemente, le nuove erogazioni, in crescita, non compensano l’estinzione di posizione pregresse e, quindi, lo stock del credito tende ancora a contrarsi. Tuttavia, la tendenza è stabile o in lieve miglioramento, ma si è ancora lontani da variazioni positive su base annua.
Il mese di aprile è stato interlocutorio anche per le sofferenze. I tassi di variazione sono rimasti sostanzialmente stabili. Il processo di riduzione della rischiosità si conferma non lineare nel tempo. Si restringe la differenza tra la crescita delle sofferenze delle famiglie e quella delle imprese.
L’andamento della raccolta bancaria prosegue con le dinamiche già note da alcuni mesi: la contrazione della raccolta è dovuta in modo particolare alle obbligazioni e ai depositi a durata prestabilita, mentre rimane vivace la crescita dei depositi in conto corrente.
La liquidità attinta dalle banche presso la Banca d’Italia si è ridotta di 9,7 miliardi tra aprile e maggio. Le MRO si sono ridotte di 3,9 miliardi, mentre l‘ammontare delle LTRO è calato di 5,9 miliardi.
Per quel che riguarda i tassi di interesse, il mese di aprile ha mostrato una generale stazionarietà dei valori, con solo un rimbalzo. Tutti i tassi sono ad aprile 2015 più bassi rispetto a 12 mesi prima.
I primi quattro mesi del 2015 confermano l’andamento positivo della raccolta dei fondi comuni aperti. Nel mese di aprile la raccolta è stata positiva e pari a 11,7 miliardi, 7,7 miliardi in più del 2014 e 6,3 miliardi in più del 2013.