I DISAVANZI DEL SSN
Il CER stima per il 2010 una sostanziale invarianza dei costi affrontati dalle Regioni per la fornitura dei servizi sanitari. Rispetto al 2009 (grafico 1), si passerebbe da 110,8 a 111 miliardi di euro, con un incremento dello 0,2% e una riduzione in quota di Pil (dal 7,3 al 7,1%).
Incrementi più consistenti si verificherebbero nel 2011 (+3,7%) e nel 2012 (+4%). A fine periodo, il costo complessivo del sistema sanitario ammonterebbe, per le Regioni, a 119,8 miliardi.
La stima sull’andamento dei costi è effettuata col modello econometrico SANIMOD, opportunamente definito per incorporare gli effetti dinamici dei Piani di rientro e utilizzato per la predisposizione del Rapporto 2010 CER- FARMAFACTORING, La Sanità come motore di sviluppo in tempo di crisi, presentato a Roma lo scorso 20 maggio.
L’esercizio è stato condotto includendo l’ammontare delle risorse di cui le Regioni potranno disporre per coprire il costo di fornitura dei servizi sanitari. Tali risorse sono valutate sulla base della normativa vigente (al netto degli eventuali effetti del decreto legge recante Misure urgenti finalizzate alla stabilizzazione finanziaria e alla competitività economica, predisposto la scorsa settimana), aggiungendo al finanziamento statale ordinario (e straordinario per gli anni 2007-2009) le disponibilità aggiuntive delle Regioni.
Le risorse crescono ad un tasso superiore a quello dei costi nel 2010 (+1.4%), ma inferiore nei due anni successivi (2,2 e 3,1%, rispettivamente).
Il disavanzo sanitario è quindi atteso ridursi a un miliardo di euro nell’anno in corso (2,4 miliardi nel 2009), per poi tornare ad aumentare, fino ad avvicinare i 4 miliardi nel 2012. In termini di Pil, il disavanzo salirebbe a fine periodo allo 0,24% (0,15% nel 2009).
Come si illustra nei grafici seguenti, gli andamenti previsti dal CER denoterebbero, a partire dal 2011, l’interruzione della prima fase di riduzione dei disavanzi sanitari, avviatasi nel 2006 con l’adozione dei Piani di rientro.
