Rapporto Cer 4/1989

Questo rapporto si divide in due parti. La prima è dedicata a un esercizio di previsione per il periodo 1989-1991. La seconda esamina le recenti vicende delle politiche mone tane, a livello internazionale, all’interno dello Sme, in Italia, e i condizionamenti che esse hanno dovuto subire dalle politiche di cambio, soprattutto nell’area Sme. A ragione abbiamo parlato di «esercizio» di previsione. Questo rapporto è stato elaborato, ed esce, prima che siano noti gli interventi che saranno compiuti sulla finanza pubblica con la legge finanziaria e con i provvedimenti di accompagno alla legge. Scontati gli effetti della faticosa «manovra» 1988-1989, le previsioni per l’evoluzione del sistema e dei conti pubblici poggiano dunque su un’ipotesi di «legislazione invariata». Naturalmente la previsione incorpora numerose altre ipotesi: in particolare quelle riguardanti l’economia internazionale e i cambi. Ma, mentre si può discutere sul grado di probabilità da assegnare a queste ultime, l’assunto di legislazione invariata per la finanza pubblica pone problemi di sostenibilità. Tali problemi non riguardano l’andamento dell’economia reale, e neppure quello dell’inflazione. Il primo si presenta abbastanza soddisfacente. La decelerazione nel ritmo di crescita non costituisce un dato negativo. Si tratta comunque di una crescita che resta più elevata che negli altri paesi e con una composizione equilibrata: gli investimenti restano la componente più dinamica della domanda interna. Come negli altri paesi industrializzati, l’accelerazione dell’inflazione verificatasi di recente dovrebbe essere un fenomeno temporaneo. Esaurendosi l’impulso di fattori particolari e di spinte di origine esterna, il tasso di crescita dei prezzi dovrebbe ridursi nel periodo. Considerando l’andamento dell’inflazione, nel rapporto viene brevemente discussa l’opportunità di ricorrere a manovre di congelamento di tariffe e prezzi amministrati.